Altro episodio di risalita del livello del lago; questa volta siamo arrivati a livelli che hanno creato qualche disagio anche ad Angera. Le previsioni ne fanno attendere un'altra per il fine settimana.  Condivido le considerazioni che Milo mette in calce alla sua bella foto;  allego una foto  di "promemoria" su situazioni ben peggiori di un passato remoto che speriamo non si ripetano. Non aspettatevi, su angeranatura, molte foto di queste mùncie.

Seconda esondazione del lago per questo autunno. Stamane alle otto l’afflusso al lago era di 3.674 m³/sec!

L’incremento di livello è simile (156 cm) ma si è verificato in soli due giorni contro i cinque di metà ottobre.

Il livello odierno ha superato quello del 15 ottobre di circa 90 cm invadendo anche parte del pratone davanti al Municipio.

Inutile dire che il percorso dell’Oasi è impraticabile.

Come d’abitudine la piena del lago, “mùncia” in dialetto, è arrivata anche questo autunno con un incremento di 151 cm del livello delle acque dal 10 ottobre ad oggi; l'esondazione si è comunque limitata alle zone della Bruschera. 

Sabato mattina avevo accompagnato Milo all’Oasi per cercare di osservare insieme la Schiribilla ma il pur minimo incremento di livello aveva già sommerso le zone di fango dove si cibava e dove ho scattato le foto; in compenso, tornando a casa un po’ delusi, ci siamo beccati un vero e proprio nubifragio.

Da ieri il tratto di sentiero dell’Oasi sul lungolago non è più percorribile neppure con gli stivali al ginocchio. Secondo i dati di www.laghi.net, il volume dell’invaso del lago è triplicato, dal 8 al 15 ottobre, passando da 147 a 468 milioni di metri cubi! Ora il livello è stabile e dovrebbe lentamente scendere.

Il silenzio regna sovrano oggi all’Oasi; solo lo scricchiolio delle secche foglie dei Pioppi mi accompagna sul sentiero; anche gli sfreccianti Martin pescatori sono taciturni.

Il livello del lago sta scendendo lasciando affiorare le prime sassaie che diventano ritrovo di Folaghe e di qualche Cormorano; in Cantùn affiorano i resti di barche in legno abbandonate da anni. Al limitare dei canneti, nella zona melmosa che lentamente si scopre, due Piro Piro piccolo, una Garzetta, un Airone bianco, qualche Porciglione e due Frullini cercano cibo.

Le Canne di palude hanno perso il loro verde brillante e lentamente inchinano i loro pennacchi e si accasciano; qualche amico osserva che i canneti, in particolare quelli dell’Isolino, si stiano sempre più riducendo di superficie; quest’anno anche le Tife sembrano essersi ridotte di numero.

Qua è la resistono solo poche macchie di giallo brillante dei fiori del Topinambur, del Solidago; tra gli arbusti rosseggiano le bacche delle Rose selvatiche, quelle del Viburno e, ancora debolmente quelle della Fusaggine mentre la Buddleja (Albero delle farfalle), ostenta ancora qualche infiorescenza lilla a richiamare le ultime farfalle svolazzanti.

Dopo una strana Estate, è Autunno.

“Buona luce” è l’augurio che Milo mi fa oggi per un altro pomeriggio di appostamento ai Tarabusini; ieri pomeriggio, quando lo ho raggiunto, lui aveva già “catturato”. Guardate le foto sul suo album di Flickr. Oggi la “buona luce” ha dato qualche soddisfazione anche a me che non sono un amante del sole pieno ma, in questo periodo i Tarabusini sono particolarmente attivi e, come il fratello maggiore Tarabuso, percorrono gli stessi percorsi e sfruttano sempre gli stessi posatoi che, una volta individuati impegnando qualche ora di pazienza, danno la possibilità, ma non senza una buona dose di fortuna, di risultati anche insoliti. Vado così ad arricchire la categoria “Speciale Tarabusino” correndo il rischio di essere ripetitivo ma, questo, ve lo ho già detto...